Alessandrì, il “folletto di Martano”

Alessandro Alessandrì  con la maglia della Nuorese- Foto di Alessandro Pintus
Alessandro Alessandrì con la maglia della Nuorese- Foto di Alessandro Pintus

Forse i “più giovani” non lo ricorderanno, eppure Alessandro Alessandrì -di Martano, appunto- faceva parte di quella squadra che riportò il Brindisi in Serie C dopo una ventina d’anni dall’ultima retrocessione e dopo il fallimento della Brindisi sport. Era la stagione 2001-2002 e col sempiterno Boccolini in panchina – e Salucci patròn– il Brindisi vinse il campionato. Per capirci meglio era il “famoso” Brindisi di Castillo e Cavallo, D’Amblè e Sardelli. L’allora 21enne Alessandrì -scattante e riccioluto- fece 32 presenze con pure sei gol, di cui uno -mi pare- in un poker esterno “memorabile” ad Altamura sotto la neve.

Non ho sottomano foto di quella stagione per corredare queste note però ho rintracciato una immagine recente che ritrae l’oramai esperto fantasista leccese (non ricordò chi fu ad affibbiargli il nomignolo del titolo, forse Caianiello) con la maglia della Nuorese di cui è anche capitano.

Con i verde-blu sardi Alessandrì ha conquistato lo scorso anno una promozione (assieme a lui pure il fratello Emanuele) ed in questa stagione una piu che tranquilla permanenza. Ecco, tutto qui. Solo per dimostrare che i brindisini non dimenticano i propri ex calciatori.

cosimo de matteis

BRINDISI – Da “ubriachi di Corona” a “ubriachi di Sambuca (Molinari)”!

UBRIACHIAMOCIComincio col dire che, sinceramente, non ho visto in città le magliette con la scritta “ubriachiamoCi” e tanto di bottiglia Sambuca Molinari (chiaro riferimento al nuovo attaccante del Brindisi) ma credo che ne esistano (almeno tre, stando alla foto!). Ad ogni modo: è buon segno. E’ sintomo di ritrovato entusiasmo e di creatività nel mondo della tifoseria. E tutti sappiamo quanto sia importante questo aspetto.

Naturalmente m’è tornata in mente una t-shirt piu o meno analoga che si vedeva allo stadio-soprattutto in curva- qualche anno fa: a Brindisi era giunto uno dei più forti attaccanti che abbiano vestito la maglia con la V (purtroppo per un solo anno) che a suon di gol, unitamente a belle giocate e tanto impegno in campo, aveva conquistato la tifoseria.
Parlo naturalmente di Giorgio Corona, attaccante palermitano approdato a Brindisi nella stagione 2002-2003.GIORGIO CORONA

Il Brindisi, guidato da Gigi Boccolini, aveva vinto il campionato di Serie D e pur matricola disputo un bel campionato in Serie C sfiorando la promozione. Bomber di quella squadra era Corona, appunto.

La maglietta, ideata da chissà chi, riportava la dicitura “ubriachi di Corona” con il gioco di parole fra la punta siciliana e la nota marca di birra di cui veniva riportata la bottiglia.
Che sia di buon auspicio! Per Molinari, naturalmente: che faccia venti gol proprio come Corona durante quel campionato. E possibilmente che si concluda meglio di quella stagione quando, un gol al novantesimo dell’Acireale, gelò il Fanuzzi nonostante facesse un gran caldo….

cosimo de matteis

…riuscite a restar indifferenti di fronte a queste immagini?

CENTO - E' il 9 dicembre del 73, il Brindisi è stabilmente in Serie B e tutta l'Italia calcistica conosce la MAGLIA CON LA V. Qui Tonino La Palma -brindisino purosangue, frallaltro- viene premiato per averla indossata 100 VOLTE!  Raggiungerà quota 124. A fine stagione prende il volo per Napoli dove sarà titolare per diverse stagioni. In massima serie La Palma ha giocato pure con l'Avellino. Nella sua carriera anche Bari e Lecce. Senza voler fare raffronti o graduatorie: è stato, fino allo strardinario exploit di Benarrivo, il brindisino che ci ha maggiormente rappresentati nel calcio nazionale.  (LA FOTO E' DI CARLO FORTUNATO)
CENTO – E’ il 9 dicembre del 73, il Brindisi è stabilmente in Serie B e tutta l’Italia calcistica conosce la MAGLIA CON LA V. Qui Tonino La Palma -brindisino purosangue, frallaltro- viene premiato per averla indossata 100 VOLTE! Raggiungerà quota 124. A fine stagione prende il volo per Napoli dove sarà titolare per diverse stagioni. In massima serie La Palma ha giocato pure con l’Avellino. Nella sua carriera anche Bari e Lecce. Senza voler fare raffronti o graduatorie: è stato, fino allo strardinario exploit di Benarrivo, il brindisino che ci ha maggiormente rappresentati nel calcio nazionale. (LA FOTO E’ DI CARLO FORTUNATO)
STORIA - Uno scatto molto bello: siamo a Matera, 19 marzo 1972: il Brindisi di Vinicio è in corsa per la Serie B -che arriverà al termine della Stagione- e gioca al "XXI Settembre" contro il Matera dove milita Boccolini -già due stagioni a Brindisi, poi tornerà piu volte. Prima del fischio d'inizio è con Aldo Sensibile, altra bandiera del Brindisi piu forte di Sempre: Sensibile ha disputato -da protagonista- ben sei stagioni nel Brindisi. Ha vestito la maglia con la V -onorandola sempre- per 179 volte. Per lui anche 4 reti. La gara finì 0-0: il Matera giunse decimo, il Brindisi primo (5 punti sopra il Lecce) e sbarcò in cadetteria.
STORIA – Uno scatto molto bello: siamo a Matera, 19 marzo 1972: il Brindisi di Vinicio è in corsa per la Serie B -che arriverà al termine della Stagione- e gioca al “XXI Settembre” contro il Matera dove milita Boccolini -già due stagioni a Brindisi, poi tornerà piu volte. Prima del fischio d’inizio è con Aldo Sensibile, altra bandiera del Brindisi piu forte di Sempre: Sensibile ha disputato -da protagonista- ben sei stagioni nel Brindisi. Ha vestito la maglia con la V -onorandola sempre- per 179 volte. Per lui anche 4 reti. La gara finì 0-0: il Matera giunse decimo, il Brindisi primo (5 punti sopra il Lecce) e sbarcò in cadetteria.
SENZA PAROLE - Qui verrebbe da non mettere nessuna didascalia e pubblicare questa immagine così, anche per "vedere" le reazioni. Per la cronaca si tratta di Mennitti e Vinicio. Siamo nel 69 ed il meglio deve ancora venire  (FOTO DI CARLO FORTUNATO)
SENZA PAROLE – Qui verrebbe da non mettere nessuna didascalia e pubblicare questa immagine così, anche per “vedere” le reazioni. Per la cronaca si tratta di Mennitti e Vinicio. Siamo nel 69 ed il meglio deve ancora venire (FOTO DI CARLO FORTUNATO)