Dimissioni o esonero? Questo il problema

Ci sono tanti ragazzi  –giovanissimi, persino minorenni- che non conoscono alcuni semplici dettagli del mondo del calcio. Provo a fare una breve spiegazione riguardo il c.d. “cambio dell’allenatore”.

Anzitutto la differenza tra “dimissioni” ed “esonero”.

Non è una questione secondaria, tuttaltro! Nel primo caso – dimissioni– il tecnico in virtù di una sua libera scelta si dimette dall’incarico che la Società aveva lui affidato. In tale ipotesi, come è giusto che sia, la Società si “libera” di un tecnico anche dal punto di visto economico. Infatti se l’allenatore si dimette di sua iniziativa cessa di ricevere la retribuzione pattuita.

Diverso il caso di “esonero” di un tecnico. In tale ipotesi è la Società che decide di rimuovere l’allenatore e però, non essendo una libera scelta del tecnico, egli –pur esonerato dall’incarico- continua regolarmente a percepire la retribuzione mensile da parte della Società (la quale, così, si trova a dover stipendiare contemporaneamente due allenatori. Salvo diversi, quanto rari, accordi diversi).

Chiaro, no?

Un allenatore che si dimette, oltre ad ammettere il suo “fallimento”, perde lo stipendio. Un allenatore esonerato continua a percepire i suoi soldini e può persino pensare (o dire!) “peggio per loro: io stavo facendo bene, la colpa è dei giocatori, se restavo io portavo la squadra in testa ed altre cose simili).

cosimo de matteis