Solo Calcio Brindisino chiude.

Stanchezza e delusione. Si può sintetizzare in questi due termini la spiegazione della fine delle pubblicazioni. L’entusiasmo che c’era è ampiamente scemato cogli anni. Sempre avendo avuto la piena consapevolezza che il pallone è -e resta- un gioco si è, ugualmente, provato a dare un seguito cartaceo, verbale, una risonanza simil-giornalistica ad una passione quale è il calcio. Anzi, non tanto e non solo il calcio, ma il Brindisi. Tutto il resto, calcisticamente parlando, è sempre stato secondario. Sebbene sempre per passione, senza pretese e sempre consapevole non solo dei limiti ma proprio dello “status”: mai stato un giornalista, sempre e solo pura passione. Ma sempre a livello amatoriale, dilettantistico. Un dilettante che sa di essere tale e che gli va bene così. E non è neppure il caso di dire quanto siamo ridicoli, tutti, quando ci prendiamo troppo sul serio. E figuriamoci se  il pallone, specie come sta messo adesso, può diventare una cosa seria. Non lo è. Ontologicamente.  Il pallone è un divertimento: per chi gioca e chi guarda.

FINE DELLE TRASMISSIONIOra però basta. Mi sono divertito -lo ammetto- con questi siti internet. Migliaia e migliaia di articoli. Passione, innocente passione, nulla più. Ho fatto tanti errori, clamorosi errori. Di valutazione. Ma sempre ammettendoli, direttamente o indirettamente. Poi, comunque, è il tempo che da le risposte. Ma ora basta davvero: parlare seriamente di pallone, con tutti i drammi a livello locale e globale, non mi pare corretto. Senza contare che, quaggiù, siamo solo di passaggio. Come bene sanno Curi, Taccola e Morosini. Ma anche Iacovone, Lorusso, Pezzella e lo stesso Di Bartolomei od anche  gli atleti del Grande Torino, sul cui aereo che tornava dal Portogallo c’erano pure tre giornalisti. Siamo solo di passaggio. Eppure continuiamo a fare del male al prossimo, dimenticando che di questo, un giorno, dovremo rendere conto. Settanta, ottanta i piu robusti. Ma comunque di passaggio, in transito.

repetita iuvant

Nessuno è titolato, a livello giuridico, per poter “difendere” il Brindisi. E quindi non succederà mai niente. Ma anche solo a Lecce -esempio voluto: io talvolta “sfotto” Lecce per sano campanilismo calcistico ed extracalcistico ma so riconoscere con obiettività i meriti ed i pregi- nessuno si permetterebbe di cambiare denominazione ad una squadra di quartiere, cambiare colore sociale, mettergli delle magliette gialorosse a dei ragazzi e dire “siamo il Lecce”. Non solo nessuno lo farebbe: nessuno si sognerebbe nminimamente di farlo. E non dico a Bari o a Foggia, per restare in ambito regionale.

Ed invece a Brindisi questo accade. E le parole che sto per ri-pubblicare lungi dallo scagionare risultano invece una chiara “ammissione di colpa”, fra virgolette, beninteso. Leggete con attenzione:

“non sei molto informato sull’andamento sportivo e calcistico del Real Paradiso, in quanto il logo non è quello da te pubblicato; al Fanuzzi gioca dall’inizio del campionato; non è più una squadra di quartiere, da quando con la Perbrindisi si è lavorato per farla diventare prima ed unica squadra della città; i colori sociali sono il bianco azzurro; la maglia è quella storica del Brindisi con la V sul petto”

campo-la-torretta-quartiere-paradiso-brindisi

Chiaro no? Altro che cessione (o, addirittura, “acquisto”) del Titolo, come pure è scritto da qualche parte. Quindi, cari tifosi del Brindisi: non c’è da fare veleno, perchè semplicemente il Brindisi non esiste piu. E chissà se mai tornerà ad esistere. Io spero di si. Ma indipendentemente da questo: non fate veleno perchè vedete l’elenco delle compagini del Campionato Regionale di Promozione. Semplicemente il Brindisi, col fallimento della Ssd Calcio Città di Brindisi, non c’è piu. E ripeto: a Lecce nessuno si sarebbe permesso di fare una operazione del genere.

 

Solo un cambio di denominazione

Come da tempo sosteniamo quella squadra che vorrebbe essere “il Brindisi” in realtà non lo è. E’ semplicemente la Real Paradiso Brindisi che ha cambiato nome (e maglietta). Nè più nè meno

Il che, sia chiaro, è legittimo e perfettamente legale: la FIGC permette i cambi di denominazione. E così una squadra, ad esempio, invece di chiamarsi “Virtus Capocchia” (nome di fantasia) decide di cambiare il nome in “Sporting Capocchia”. Questo è assolutamente permesso dalla Federazione: si fa una domandina al Comitato Regionale della FIGC-LND ed il cambio di denominazione avviene (previa autorizzazione dell’ente preposto: nel 95% dei casi viene approvata).
Naturalmente il Numero di Matricola resta lo stesso: non è cambiata la Società, ha solo cambiato denominazione.
Ebbene, nonostante si cerchi di far passare una cosa diversa (e cioè che sia nata ex novo una nuova compagine) le cose stanno così. A nulla vale anche che su Wikipedia qualcuno si sia preso la briga di scrivere cose inesatte (anzi, decisamente non vere).
Sul piano della discriminazione su ciò che è vero e quello che non lo è Wikipedia vale quanto il due di briscola ma vediamo cosa è stato scritto: “venne creato un nuovo sodalizio denominato A.S.D. Brindisi rilevando il titolo sportivo del Real Paradiso partecipante al campionato di Prima Categoria” e poi ribadita la medesima inesattezza:  “Nasce l’A.S.D. Brindisi che acquista il titolo del Real Paradiso Brindisi partecipante al campionato di Prima Categoria”  (URL https://it.wikipedia.org/wiki/Società_Sportiva_Dilettantistica_Calcio_Città_di_Brindisi, pagina consultata il 25 luglio 2017 ore 13)
“Acquista”, viene scritto proprio così. Noi invece sappiamo che è soltanto avvenuto un cambio di denominazione: nè acquisto del titolo, nè fusione. Un semplice cambio di nome: il fatto che il numero di Matricola sia lo stesso ne è dimostrazione lampante. Non torneremo più sull’argomento. E del resto le cose erano chiarissime fin dall’inizio. Padronissime quelle cento persone (o forse 150) di credere diversamente. Ma nessuno può costringermi a dire che quello è il mio Brindisi. Punto.

I tifosi della PerBrindisi: “decide solo Manta”

Interviene la Associazione “PerBrindisi” in merito al calcio brindisino. E lo fa con un Comunicato, diramato nella tarda serata di ieri, Domenica 2 Luglio ’17, il cui intento pare essere quello di “tranquillizzare” i tifosi sulla bontà del progetto messo in essere da alcuni imprenditori, brindisini e non. Nel Comunicato (che non è della Ssd Brindisi Fc) si ribadisce che a decidere su tutti gli aspetti tecnici sarà solo e soltanto il leccese Mino Manta. Di seguito viene riportato il Comunicato nel suo testo integrale. 

logo perBrindisi

 

Comunicato stampa Associazione Perbrindisi: “Così come anticipato nei precedenti comunicati stampa, sia della Perbrindisi, che della Società, visto le continue richieste di chiarezza da parte sia degli iscritti, che dei tifosi in genere, assicuriamo che il progetto messo i piedi da Francesco Bassi, e cioè quello di formare una nuova ed importante società che guardi sia al presente, che al futuro, procede come da programma. Per completare il tutto manca solo la firma dal notaio da parte dei soggetti coinvolti, che dovrebbe avvenire in settimana. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico ribadiamo che, l’unica persona preposta a tale adempimento è il DS Mino Manta, che sta lavorando in tal senso.” (Comunicato stampa Associazione Perbrindisi)

grande Lecce: blindato il secondo posto!

Ancora una stagione positiva per il Lecce: all’ennesima partecipazione in un Campionato Nazionale (la quarta di fila in Serie C) non solo ha guadagnato con largo anticipo la permanenza, assicurandosi così un’altro anno fra i professionisti, ma ha raggiunto un traguardo ancora più alto: il secondo posto dietro la indiscussa capolista, il Foggia del brindisino Mino Chirico.

LECCE
Come è ben spiegato in altro precedente articolo il Lecce dovrà vivere per anni -decenni- di ricordi. Le anomalie -Sassuolo, Chievo, Treviso, Siena e appunto Lecce- sono destinate a finire. Specialmente se Tavecchio riporta la Serie A a 18 o addirittura a 16 squadre.

Scherzi a parte -i leccesi son suscettibili: non gli toccare il pallone ed il portafogli!- è l’auspicato ritorno alla normalità. Certo, i passi da fare sono ancora tanti: Serie A a 16 squadre (anche 18 sono troppe), massimo tre stranieri per squadra, partite tutte allo stesso orario (e lo stesso giorno!) senza anticipi e posticipi.

CALCIO

 

Quanto a Brindisi: sta finendo la seconda stagione consecutiva senza calcio. Speriamo almeno una cosa: che il Brindisi possa tornare, non importa la categoria. Basta che sia il Brindisi, non dei surrogati destinati inevitabilmente al fallimento e, poi, a scomparire.

“andate a giocare alla torretta e toglietevi la V sul petto che non vi appartiene”

campo-la-torretta-quartiere-paradiso-brindisi“Questa è la prima squadra di Brindisi, e a fatto scappare il Soccer? Ma andate a giocare alla torretta e toglietevi la V sul petto che non vi appartiene..”

Nella sua crudezza, spontaneità e durezza il commento riportato esprime tutta la delusione, l’amarezza e le perplessità di molti tifosi brindisi. E’ stata postata su facebook. E precisamente nella pagina facebook ufficiale della ASD Brindisi, ossia il sodalizio calcistico cittadino attualmente militante nel campionato di Promozione pugliese.

Forse era ancora viva la delusione del pareggio interno conseguito con il Salento Club Leverano, può darsi. Ma il commento è emblematico: dice in due righe quanto pensano anche molti altri appassionati di calcio brindisini. Tifosi “orfani” del Brindisi ed ancor prima delusi –e tanto- dai tanti fallimenti societari degli scorsi anni.

La tifoseria va capita e compresa. E va prima ancora ascoltata! Ma una cosa è certa: i ragazzi che scendono in campo non hanno colpamolti -moltissimi di loro- amano quella maglia e provano una gioia inesprimibile nell’indossarla. Perché quella è stata la maglia del Brindisi. Loro -i calciatori- non hanno colpe relative a scelte societarie forse frettolose.

In sostanza  la critica è legittima. Piuttosto va “indirizzata” meglio. Certo i ragazzi che scendono in campo (molti dei quali sono brindisini) amano Brindisi e IL Brindisi e non meritano di essere attaccati così. Moltissimi di loro hanno i brividi ad indossare quella maglia. (pensiamo a quanti avidi mercenari, invece, del Brindisi se ne fregavano eppure erano osannati. E strapagati). E semmai bisogna chiedersi: è questo il Brindisi o è semplicemente il Paradiso che ha cambiato nome. Il punto è questo.

Un ulteriore commento è stato scritto nella medesima pagina, eccolo: “io vendo il mio [abbonamento] di tribuna centrale.Dopo il comportamento dei giocatori a fine partita,questo non è più il progetto a cui partecipavo ,anche economicamente da più di un anno.Prendo atto del volere della società e dei giocatori e me ne rimango a casa in pantofole.Naturalmente anche il mio contributo alla polisportiva cesserà.” Questo è –se possibile- ancor più duro. E tira in ballo anche la associazione Polisportiva Perbrindisi (che è stata fra i maggiori sponsor del cambio di denominazione da Real Paradiso a ASD Brindisi).

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Il saluto a fine gara dei calciatori ai tifosi della curva. Sarebbe uno degli elementi di malumore di alcuni iscritti alla associazione. (FOTO DI MVP IMAGE)

Nella vivace dialettica online avviata da questo commento è emerso un ulteriore elemento: “LA SQUADRA ha giocato per gli ultras e la società si è messa in mano a loro.Qui non cambia mai niente”. E si è compreso quello che è, forse, il maggiore malumore: il rapporto della società con i tifosi. Ecco allora ulteriori specificazioni che forniscono un quadro preciso del grave scontento (che, ricordiamo, ha portato alla decisione di vendere l’abbonamento! E di sospendere il sostegno economico alla Associazione Perbrindisi: “non metto in dubbio la serietà della polisportiva ne gli faccio una critica,penso che anche loro sono rimasti spiazzati da questo comportamento(membri del direttivo si sono lamentati già in diretta sulle tribune).Però a questo punto bisognerà mettere in discussione la collaborazione dell’associazione con la società.”

Ed ancora un duro affondo: “Se la società ritiene più conveniente leccare il culo agli ultras,che sembra si rifaccino la verginità ogni anno,buon per loro,ma verrebbe meno lo scopo per cui è nata l’associazione” società sana e tifosi sani e corretti”, fine della citazione. Qui, come si vede –se uno vuole vedere- c’è tutta la cifra del malumore.

Ed è auspicabile che, chi di dovere, dia una risposta. Non si possono ignorare critiche che non sono semplici frasi di un tifoso deluso per una partita non vinta ma che vanno più in profondità. E che, forse, è necessario ascoltare a fondo il malumore degli appassionati. Prima che sia troppo tardi.

Ma Toffi è ancora il Presidente della “Per Brindisi”?

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Dal Sito ufficiale della “Associazione Polisportiva Perbrindisi”, consultato il 18 settembre 2016 alle ore 22.30, leggiamo la composizione del Direttivo della medesima Associazione (vedere immagine sopra) .

Chiediamo alla stessa Associazione se quanto risulta dalla lettura del Sito corrisponde alla effettiva, attuale, composizione del Direttivo. Grati fin da ora per l’attenzione che si vorrà dare a questa domanda che poniamo anche a nome di molti appassionati di calcio e soprattutto del Brindisi.

 

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Lo strano messaggio giunto a SCB-SoloCalcioBrindisino

PIERO SILIBERTO
Piero Siliberto. Foto tratta dal pubblico profilo facebook

Non conosciamo il dottor Piero Siliberto di persona. Sappiamo solo esser un consigliere comunale (come emerge anche dalla foto sul suo profilo pubblico facebook) a sostegno della neoeletta Amministrazione.

Alla Pagina facebook di SCB- SoloCalcioBrindisino è giunto un suo messaggio che fatichiamo a decriptare o comunque a comprendere pienamente.

Questo il testo del messaggio: “Molto probabilmente se giochi il SuperEnalotto vinci….visto che riesci a vedere il futuro con certezza….Francioso è  un dipendente del ormai ex Paradiso come lo è  stato Marangio quindi i progetti sono della società. Quindi eventualmente fallimento della società…..”.

Davvero non si comprende molto (e preghiamo i lettori di darci un aiuto) ma soprattutto non si comprende a che titolo egli parli. Come tifoso? Come cittadino? Come Consigliere Comunale? Non lo sappiamo. E giriamo questo quesito ai lettori.

Verrebbe, in verità, di rivolgere il medesimo quesito alla Asd Brindisi: dato che sulla Scheda della Società (consultata pochi minuti fa) risulta essere come indirizzo di posta elettronica il seguente: p.siliberto@libero.it .

SCREEN ASD TUTTOCAMPO

E peraltro viene indicato come Sito Web il seguente: www.nuovacalcioparadisobrindisi.it .

Dettagli di calcio dilettantistico? Schermaglie di provincia? Può darsi. Ma di tutto ciò è bene dare conto ai lettori. E non solo a loro.

DALLA PROVINCIA – Francavilla Fontana conferma mister Calabro

VIRTUS FRANCAVILLA CALCIOArchiviata la stagione 15/16 la formazione brindisina si proietta al prossimo campionato. E parte dalla scelta dell’allenatore e del Direttore Sportivo: per quest’ultimo ruolo torna il leccese Stefano Trinchera dopo una curiosa spola (certamente indipendente dal fattore economico)  fra Lecce e Francavilla Fontana.

In panchina, invece, nel comune brindisino c’è una conferma: il leccese Antonio Calabro sarà l’allenatore del Francavilla Fontana anche per la prossima stagione. Quella francavillese è una interessante realtà nel panorama calcistico provinciale tutta da seguire: l’auspicio è che possa durare a lungo.

campo di francavilla fontana
L’ampia ed elegante tribuna del campo sportivo di Francavilla Fontana (Brindisi)

“urge un mea culpa da parte di qualcuno” – Le parole di Dino Furioso

DINO FURIOSODino Furioso, grande appassionato di sport (nel suo “palmares” anche tanto giornalismo radiofonico sportivo) e già Medico Sociale dei maggiori sodalizi sportivi cittadini (calcio e basket) è oggi, come tutti i tifosi del Brindisi, deluso. Ecco le sue parole:

Qualcuno dovrà farsi un “mea culpa” per quello che è successo al nostro calcio!!! Ricordatevi però che il Brindisi e la maglietta con la V sul petto non moriranno mai e sono sicuro che si tornerà a parlare di Lei nel calcio che conta!!! Basterà solo un pò di serietà e soprattutto poca improvvisazione. In fondo ce lo siamo meritato!!! Che dire: da medico dello sport della mia città sarà un anno funereo, perchè una capoluogo di provincia di 100 mila abitanti non può fare questa fine vergognosa. Oltre al Sindaco, il mio amico Consales ed oltre alla Pro Brindisi che va onorata per aver fatto tutto il possibile, io non ho visto altre istituzioni: il Coni, la Provincia e le numerose Aziende che operano nella nostra città e ci fanno solo danni ambientali e salutari!!! Ad Maiora comunque sia!!! Io tiferò quella maglia anche in 3° categoria e se necessario sarò a disposizione!!! Dino Furioso