L’esonero di Chiricallo e la vittoria del campionato: rievocando Ansaloni

Si è appena conclusa una di quelle giornate che, senza enfasi, possiamo definire mediamente “storiche” del calcio brindisino. Con l’esonero di Marcello Chiricallo si chiude una parentesi breve (appena sette mesi. E complessive 17 gare ufficiali) ma intensa. Chiricallo ha rappresentato un tentativo di creare un connubio felice e vincente fra dirigenza e guida tecnica. I numeri sono lì, ognuno può valutarli.

Forse –e sottolineiamo il forse- il Presidente Flora ha creduto di poter riproporre anche a Brindisi la felice accoppiata (lui presidente e Chiricallo allenatore) che gli ha dato discrete soddisfazioni in altre piazze. Ma, lo ricordiamo bene, il riccioluto mister non è stato bene accolto, fin dall’inizio. Quanto vi sia stato di ragionevole in tale freddezza e quanto di irriflesso e pregiudiziale ho provato a spiegarlo già altre volte e non è il caso di tornarci. Vero è che –come dice lui stesso- Ciullo, in qualche modo, gli fu imposto da altri.
E vero è che il tecnico di Taurisano ha indubbiamente alcuni limiti (anche di questi ho parlato, assieme ai suoi notevoli pregi) ma forse fu quella scelta –esonerare Ciullo e chiamare Chiricallo- di qualche mese fa a determinare l’attuale stato di cose (dalla sconfitta di Bisceglie ad oggi: un mese, o anche meno, davvero di passione) dentro al quale –obiettivamente- era diventato impossibile per Chiricallo restare alla guida del Brindisi.

Oggi, come sempre accade in questi casi, c’è chi rimpiange Salvatore Ciullo: in tanti (forse troppi) elogiano oggi il gioco che sapeva dare alla squadra. Ma finiamola qui sennò non ne usciamo più. E confidiamo in un precedente.
Eh già, un precedente di esattamente 30 (si: trenta) anni fa. Era la Stagione 1984-1985 ed il Brindisi era in Serie C, C/2 Girone C per l’esattezza. Era stata messa su una discreta squadra epperò stentava a decollare. Quel Brindisi collezionava troppi pareggi e vinceva poco. Tecnico di quella formazione era il tarantino Lucio Vinci che Pascali dopo una sconfitta (mi pare un 3-0 a Forlì, vado a memoria)non esitò ad esonerare.

Giancarlo Ansaloni ha allenato il Brindisi, fra il 1984 ed il 1989, disputando buoni tornei e vincendo un bellissimo campionato,  esattamente trenta anni fà, subentrando in corsa a mister Vinci.
Giancarlo Ansaloni ha allenato il Brindisi, fra il 1984 ed il 1989, disputando buoni tornei e vincendo un bellissimo campionato, esattamente trenta anni fà, subentrando in corsa a mister Vinci.

E cominciò così l’era di Giancarlo Ansaloni. Il tecnico emiliano rappresentò una novità assoluta per tutti noi: non aveva mai allenato a queste latitudini e dire che avrebbe invece ottenuto i suoi risultati migliori (ed una certa notorietà) proprio al sud. Tutti sappiamo che quel Brindisi vinse un bellissimo campionato e si tolse pure la soddisfazione di avere il capocannoniere del Girone, Giorgio Tomba.

Ecco, perché ho raccontato tutte ste cose? Semplicemente per dire che continuo ad essere dell’avviso che il cambio dell’allenatore non serve (e lo dicono pure le statistiche); e però esistono pure le eccezioni –che, si dice, confermino la regola- e quindi auguriamo a Flora di indovinare il nuovo tecnico e di vincere il campionato. Non essendo scaramantico –la superstizione è una stupidaggine immorale- non mi creo problemi: la squadra c’è, è forte e ripeto può vincere il campionato. A maggio tireremo le somme. Intanto già preme il derby di Domenica col Taranto che dovrebbe rappresentare l’inizio del nuovo corso.

cosimo de matteis